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SU-76
JSU-12, JSU-125
Nato
come carro da esplorazione, venne largamente utilizzato, in tutte le sue varianti,
in tutti gli anni trenta e nel primo periodo della guerra. Fu accantonato,
in seguito, a causa della corazzatura leggera che ne impediva un qualsiasi
uso in combattimento.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 3 uomini
Peso: 4.877 kg
Motore: Meadows ESTL a 6 cilindri a benzina
da 88 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 3,96 mt
- Larghezza 2,08 mt
- Altezza 2,235 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 51,5 km/h
- Autonomia su strada 201 km
Foto: Mk VI in Africa del Nord |
Cenni Storici
I carri leggeri Vickers trassero la loro origine da una serie di "tanckette"
(carri veloci) progettati e prodotti dalla Carden-Loyd durante gli anni venti.
Anche se non rientra nell'ambito di questo sito la storia dei piccoli veicoli
sopraindicati, è il caso di ricordare che il prototipo del carro leggero
Vickers Mk I fu praticamente uno di essi e precisamente il Carden-Loyd Mk
VIII. Soltanto pochi esemplari del carro leggero Vickers Mk I vennero prodotti
e distribuiti, ma ciò consentì di valutare quali sarebbero state
le esigenze dei modelli futuri. L'Mk I, che aveva un equipaggio di due uomini
ed una piccola torretta per una mitragliatrice da 7,7 mm, fu seguito dall'Mk
IA, dotato di una corazzatura migliore, e dall'Mk II, con torretta migliorata
e sospensioni modificate; quest'ultimo apparve nel 1930 e servì di
base per le versioni successive fino all'Mk VI. Tutti questi carri leggeri
avevano uno scafo semplice con corazzatura chiodata dello spessore di 10-15
mm. Dall'Mk V in poi la torretta fu ampliata in modo da accogliere due uomini,
portando il totale dell'equipaggio a tre membri; fu altresì dotata,
accanto a quella originaria da 7,7 mm, di un'altra mitragliatrice da 12,7
mm. Naturalmente in ognuno dei vari tipi venne introdotto qualche cambiamento.
Per esempio, l'Mk IV fu il primo ad utilizzare lo scafo corazzato in funzione
portante dell'autotelaio, abbandonando il sistema inverso fino allora in uso;
altri cambiamenti vennero apportati alle sospensioni per migliorare il rendimento
su terreno vario. Con l'Mk IV fu raggiunto l'apice dello sviluppo dei carri
leggeri che divennero veicoli agili, provvisti di discreta velocità
su terreno vario e dotati di armamento potenziato fino al punto che nella
torretta dell'Mk VIc venne installata una mitragliatrice pesante da 15 mm.
Nell'Mk Vic vennero apportati ulteriori miglioramenti al sistema di raffreddamento
del motore ed ai dispositivi di visibilità ed anche la mitragliatrice
fu sostituita con la nuova Besa da 7,92 mm, di origine cecoslovacca.
I carri leggeri Vickers vennero ampiamente impiegati durante tutti gli anni
trenta e nel primo periodo della guerra. Molti dei tipi iniziali vennero inviati
in India e utilizzati per compiti di polizia, dimostrandosi mezzi ideali,
ma nelle prime campagne della Seconda Guerra Mondiale risultarono praticamente
inutili in combattimento. I loro principali difetti erano lo scarso spessore
della corazzatura, che non offriva protezione neanche da proiettili perforanti
di piccolo calibro, e la mancanza di un'arma più pesante della mitragliatrice.
In Francia, nel 1940, furono spesso impiegati erroneamente come carri da combattimento
e subirono, di conseguenza, gravissime perdite dato che erano soltanto veicoli
da esplorazione. Ciò fu dovuto principalmente alla deficienza di altri
tipi di carri adatti la quale impose spesso il precipitoso ricorso ad essi,
come ultima speranza.
I carri leggeri rimasero per qualche tempo in servizio nell'Africa del Nord
partecipando alle campagne nel deserto. Quando vennero sostituiti, al loro
rientro in patria, gli ultimi tipi vennero spesso utilizzati a scopo sperimentale.
Fu fatto, per esempio, un tentativo di trasformarne alcuni, che altrimenti
sarebbero rimasti inutilizzati, in carri contraerei armati di quattro mitragliatrici
da 7,92 mm o di due da 15 mm. Le poche trasformazioni furono peraltro scarsamente
impiegate. Si tentò anche di installare un cannone contraerei da 40
mm (2 libbre) in una torretta più larga, ma senza esito positivo.
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