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SU-76
JSU-12, JSU-125
Caratteristiche
Tecniche
Lanciafiamme Modello 35
Peso: 27 kg
Capacità del serbatoio
per combustibile: 11,8 l
Gittata: Circa 22,8 m
Durata del dardo: da 18 a 20 secondi
Cenni Storici
Il lanciafiamme Modello 35 entrò in servizio
nel 1935, giusto in tempo per fare il suo debutto operativo durante la guerra
di Etiopia, nella quale terrorizzò letteralmente gli indigeni che ne
sperimentarono l'efficacia. Spalleggiabile, relativamente portatile, il Modello
35 era costituito da due cilindri e da una lancia di emissione piuttosto ingombrante
e scomoda, alla cui estremità era adattata una grossa flangia, nella
quale trovata alloggio il sistema di accensione.
Foto:
L3 lanciafiamme
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Dalla modifica di quest'ultimo derivò il Modello
40, sotto ogni altro aspetto - sia all'apparenza, sia nell'impiego - del tutto
identico al Modello 35.
I due modelli furono impiegati da truppe speciali, note come guastatori o
genieri d'assalto. In azione gli operatori dovevano indossare un pesante vestiario
protettivo nonché la maschera antigas che riducevano la mobilità
e la capacità visiva, talché essi dovevano di solito essere
accompagnati e protetti da squadre di fanteria. Durante i movimenti, il lanciafiamme
veniva di norma trasportato su speciali supporti installati su autocarri oppure,
se l'unità non era motorizzata, venivano impiegati per il trasporto
muli con bardature speciali. Il liquido infiammabile era trasportato in taniche
per benzina appositamente contrassegnate.
Entrambi i lanciafiamme furono impiegati in un certo numero di esemplari dalle
truppe italiane operanti nell'Africa settentrionale e dai soldati italiani
che combatterono a fianco dei tedeschi sul fronte orientale. In tutti e due
i teatri di operazioni i modelli 35 e 40 si comportarono abbastanza bene,
anche se risultò sempre più evidente l'inconveniente della loro
limitata gittata rispetto ai lanciafiamme contemporanei ed in particolare
agli ultimi modelli tedeschi.
Il successo riportato dai lanciafiamme nella guerra di Etiopia indusse l'esercito
italiano ad adattarne una versione speciale, molto più grande del modello
spalleggiabile, al piccolo carro armato L3. Poiché lo spazio disponibile
all'interno del piccolo scafo del carro L3-35Lf era assai limitato, il combustibile
venne sistemato esternamente, in un rimorchietto leggermente corazzato, munito
di un tubo corrugato attraverso il quale il liquido infiammabile passava nella
lancia di emissione. Vi fu anche un'altra versione che faceva a meno del rimorchietto,
trasportando, al di sopra della parte posteriore del carro armato, un serbato
piatto, molto più piccolo. Ancorché tenuti in molta considerazione,
i due tipi di piccoli carri armati lanciafiamme furono, a quanto risulta,
impiegati molto poco.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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