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SU-76
JSU-12, JSU-125
Fu
una delle prime traformazioni fatte dai tedeschi nel tentativo di prolungare
nel tempo l'impiego del PzKpfw I, il cannone aveva potenza sufficiente ma
l'affusto non forniva alcuna protezione.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 3 uomini
Peso: 6.000 kg
Motore: Maybach NL 38 a 6 cilindri a benzina
da 100 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 4,14 mt
- Larghezza 2,013 mt
- Altezza 2,1 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40km/h
- Autonomia su strada 140 km
- Guado 0,6 mt, Pendenza 57%, Gradino 0,37 mt, Trincea 1,4 mt
Cenni Storici
Quando nel 1934 vennero prodotti i primi carri leggeri Panzerkampfwagen I
(PzKpfw I) essi erano destinati soltanto al ruolo di veicoli da addestramento,
ma in pratica vennero poi impiegati, nei primi anni di guerra, come carri
da combattimento perché non vi era ancora sufficiente disponibilità
di carri più grandi e più pesanti.
Il PzKpfw I aveva un equipaggio di appena due uomini, era armato solo di una
mitragliatrice e offriva assai scarsa protezione, stante la sottigliezza della
corazza. Dopo la fine del 1940, la maggior parte di PzKpfw I venne radiata
dal servizio operativo e trattenuta solo per le originarie funzioni di mezzo
per l'addestramento. Un gran numero di scafi di carri esuberanti alle esigente
addestrative rimase inoperoso, per cui si colse l'occasione di trasformare
tali scafi nei primi semoventi di artiglieria.
In precedenza era già stata presa in considerazione l'ipotesi di addivenire
ad una qualche forma di cannoni controcarri mobili che avrebbero costituito
una notevole risorsa per i reparti controcarro. Il primo esemplare di tale
veicolo fu realizzato montando un cannoncino controcarri Pak 35/36 da 3,7
cm su di un PzKpfw I senza torretta. Tale trasformazione, pur apparendo promettente,
non venne adottata perché, già alla metà del 1940, ci
si rese conto che il cannoncino da 37 mm non era di potenza tale da poter
affrontare le future corazze dei carri. Invece del 37 mm venne montato un
cannone controcarri cecoslovacco da 47 mm - un'arma potente e robusta che
impiegava un proietto capace di perforare quasi tutte le corazze di quel periodo
- e la nuova combinazione venne omologata per il servizio nelle forze armate
tedesche quale Panzerjäger I für Pak(t) 4,7 cm (cacciatore di carri
I per cannone controcarri [cecoslovacco] da 4,7 cm).
Questa trasformazione ebbe essenzialmente la caratteristica di un primo tentativo
di adattamento, consistente in un lavoro sostanzialmente semplice: togliere
la torretta, applicare una piastra corazzata sulla parte anteriore del cerchio
di rotolamento della torretta, creare una piccola piattaforma di lavoro sui
cofani del motore. Il cannone fu montato in uno scudo lasciato aperto nella
parte superiore e in quella posteriore. L'equipaggio comprendeva il pilota,
che occupava lo stesso posto che nel PzKpfw I originario, e due serventi per
il cannone. La dotazione normale a bordo del mezzo per il cannone era di 74
colpi, numero che poteva essere superato senza gravi difficoltà. Lo
scafo più usato per la trasformazione era quello del PzKpfw I Ausf
B.
Il Panzerjäger I prestò servizio nell'Africa del Nord e durante
le prime fasi della campagna dell'Unione Sovietica. Esso dimostrò di
possedere una potenza di fuoco tale da mettere fuori combattimento i carri
avversari, ma la mancanza di protezione per l'equipaggio lo rendeva un bersaglio
molto vulnerabile. Di conseguenza, quando si rese disponibile materiale più
appropriato, venne ritirato dal servizio di prima linea e assegnato a compiti
di polizia più che di combattimento carrista.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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