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SU-76
JSU-12, JSU-125
Nato a Kulm an der Weichsel,
in Baviera, il 17 giugno 1888, figlio di un ufficiale dei Cacciatori di Pomerania,
ufficiale egli stesso in un reparto di fanteria leggera, nel 1913 Heinz Guderian
è ammesso alla scuola di guerra. Lo scoppio del conflitto gli impedisce
di terminare il corso, ma già durante la guerra Guderian ha ricoperto
diverse cariche di Stato Maggiore e nel 1918 entra a far parte dello Stato
Maggiore Generale. Dopo la guerra presta servizio per tre anni in qualità
di istruttore nel piccolo istituto superiore per ufficiali creato a Stettino
dai tedeschi per sopperire alla mancanza di una scuola di guerra vera e propria.
L'assegnazione all'Ispettorato delle truppe motorizzate è una svolta
decisiva per la sua carriera militare.
"Da quel momento", ha raccontato egli stesso, "cominciai a
studiare le esperienze fatte con i carri armati nella prima guerra mondiale
e i progressi realizzati dopo il conflitto dagli eserciti stranieri, con la
conseguenza che nel 1928 mi fu affidato l'incarico di istruttore di tattica
dei mezzi corazzati. [...] Negli anni che seguirono elaborai schemi teorici
di organizzazione e di tattica delle truppe corazzate, e dopo essermi fatto
le ossa sul piano teorico decisi che se mai la Germania avesse riacquistato
la sua libertà mi sarei dedicato alla costruzione delle divisioni corazzate".
Foto: Guderian durante un'ispezione |
Inizia con carri armati
fatti di cartone.
Nel 1930 Guderian ottiene il comando del Terzo Kraftfahr-Abteilung, un battaglione
motorizzato di stanza nei dintorni di Berlino. Nel giro di due anni procede
alla sua riorganizzazione: una compagnia viene dotata di carri da ricognizione,
una di carri d'assalto, una di pezzi anticarro. Sia i carri che i cannoni
sono finti, in ottemperanza alle restrizioni imposte dal trattato di pace.
Si lavora molto, con buoni risultati, alla messa a punto delle comunicazioni
radio tra un carro e l'altro.
Nell'ottobre del 1931 l'ufficiale viene promosso Capo di Stato Maggiore dell'Ispettorato
delle truppe motorizzate. Due anni dopo Hitler va al potere. In Gran Bretagna
il ministro della guerra si lascia finalmente convincere a formare una brigata
corazzata, la prima del mondo intero. Il comando è assegnato al generale
P.C.S. Hobart, un esperto di carri armati che approfitta dell'occasione per
mettere subito in pratica la teoria della penetrazione strategica in profondità
di forze corazzate operanti in modo indipendente dalle altre armi: è
la teoria che Basil Liddell Hart predica invano da una decina d'anni. Hobart
forse non immagina di avere in Germania, in quel momento, un imitatore che
copia ogni sua mossa.
Guderian, che nel 1935 effettua a Munsterlager le prime manovre con una divisione
corazzata, a chi critica i nuovi metodi offensivi, risponde: "È
la vecchia scuola, ed è già storia passata. lo ho fede in Hobart,
l'uomo nuovo". E per infondere ai subalterni lo stesso entusiasmo che
i Panzer suscitano in lui, non esita a pagare di tasca propria i libri e i
periodici stranieri che si occupano dell'argomento, nonché la loro
traduzione in tedesco.
Il successo delle prime manovre con i panzer favorisce la costituzione, il
I ottobre 1935, di tre divisioni corazzate: la prima a Weimar, la seconda
a Würzburg, la terza a Berlino. Pur essendo ancora un semplice colonnello,
Guderian riceve il comando della 2° Divisione corazzata. L'anno dopo,
riprendendo gli insegnamenti di Hobart e arricchendo li di nuove intuizioni,
pubblica il suo libro più famoso. Si intitola Achtung, Panzer!:
il grido d'allarme e di paura che accompagnerà, pochi anni dopo, l'avanzata
delle sue truppe corazzate in Polonia, in Francia e nella pianura russa.
Il 4 febbraio 1938 l'alto comando tedesco è come sconvolto da un terremoto.
Il generale von Fritsch, comandante in capo dell'esercito, viene rimosso dalla
carica insieme al generale von Blomberg. Nella stessa data - la giornata nera
dell'esercito. - a Guderian è assegnato il comando del 160 Corpo d'Armata,
il primo corpo corazzato dell'esercito tedesco. Nominato poi ispettore generale
di tutte le forze mobili tedesche (corazzate e motorizzate), dal novembre
dello stesso anno l'ufficiale potrà dedicarsi con impegno alla riorganizzazione
del settore. Nei nove mesi che mancano all'inizio della seconda guerra mondiale
Guderian accelera lo sviluppo delle forze affidate alla sua sovrintendenza,
ma il ritardo dei programmi tedeschi è ancora tale che nel 1940 egli
potrà disporre, per dieci divisioni corazzate, solo di seicento buoni
panzer armati di cannoni da 75 millimetri e di altri duemila di appoggio con
blindature leggerissime e cannoncini da 30 millimetri. I carri anglo-francesi,
in quel momento, sono più numerosi (raggiungono infatti il totale di
tremilaseicento), più veloci, più robusti e spesso dotati di
un armamento migliore.
Foto: Guderian tratta con ufficiali francesi |
Il tentativo di Guderian
di potenziare l'esercito tedesco arricchendolo di abbondanti forze corazzate
non è frustrato solo dalle clausole del trattato di pace ma anche dall'inerzia
dello Stato Maggiore Generale, dove si tende più a frenare che a incoraggiare
i suoi sforzi. Dirà Guderian dopo la guerra a Liddell Hart: "Verso
le forze corazzate il feldmaresciallo von Brauchitsch aveva già mostrato
comprensione prima del conflitto, fin da quando aveva assunto il comando del
40 Gruppo di armate di Lipsia, del quale facevano parte le forze motorizzate
e corazzate dell'esercito. Sull'impiego operativo e tattico delle forze meccanizzate
aveva idee ben precise, anche se non sempre le metteva in atto. Gli piaceva
guidare lui stesso la propria automobile, e perciò non respingeva la
motorizzazione in blocco. Halder, invece, era un uomo di routine, un ufficiale
della vecchia scuola. Faceva l'indispensabile, e nient'altro. Le divisioni
corazzate non gli andavano affatto a genio. A suo giudizio la parte dominante
spettava e sarebbe sempre spettata alla fanteria".
Protagonista In Polonia e In URSS.
La grande occasione per passare dalla teoria alla pratica, dopo le prime prove
della guerra di Spagna, si presenta nel 1939. Il piano dell'attacco tedesco
alla Polonia è basato quasi per intero sulla tattica della guerra lampo
condotta dai panzer in azione di sfondamento. Tra le forze corazzate le perdite
sono irrisorie. La nuova tecnologia militare tedesca, promossa da Guderian
in tutti i modi, ha sconfitto in pochi giorni un esercito di tre milioni di
uomini.
Dopo questo brillante debutto, Guderian probabilmente si aspettava di ricevere
il comando delle forze corazzate destinate all'offensiva contro la Francia.
Per tale compito fu invece prescelto il generale von Kleist, e a Guderian
venne assegnato il comando del "ferro di lancia" del gruppo inviato
attraverso le Ardenne, un corpo corazzato forte di tre divisioni. Come la
"corsa a oriente", ha inflitto ai polacchi un colpo decisivo, così
la "corsa al mare" mette in ginocchio i francesi. Nemmeno gli inglesi
si salverebbero se Hitler, ordinando personalmente a Guderian di fermarsi
proprio quando si preparava a raggiungere Dunkerque, non rendesse possibile
l'evacuazione attraverso la Manica del loro corpo di spedizione. "Da
un vaglio scrupoloso della documentazione sulla campagna di Francia"
scrive Liddell Hart, "appare incontestabile che la decisione dì
sfruttare completamente lo sfondamento operato a Sedan, si dovette principalmente
a Guderian, e non sarebbe stata mantenuta e confermata fino a diventare una
direttiva strategica fondamentale se egli non si fosse battuto a tale scopo".
I suoi superiori, e perfino Hitler, seguirono con apprensione l'operazione
da lui intrapresa e rimasero più volte in dubbio sull'opportunità
di arrestarla; ma Guderian aveva ormai "addentato la preda".
Foto: Guderian al posto di comando in Francia |
La pensa esattamente
all'opposto del Führer.
La fortuna, che è sempre stata al suo fianco, lo abbandona nella seconda
metà de1941. Le sue truppe corazzate sono a duecento miglia da Mosca
quando Hitler, che fino a questo momento ha sempre insistito per un veloce
attacco frontale, improwisamente cambia idea: ora ci vuole, secondo lui, un'azione
sui fianchi, per conquistare Leningrado e la Crimea. Guderian non è
d'accordo, ma deve obbedire agli ordini del Führer. Solo il 2 ottobre,
tornando al piano originario, Hitler ordina l'assalto a Mosca. Per un paio
di settimane l'avanzata tedesca sembra irresistibile, e il 20 ottobre le avanguardie
del 2° Panzergruppe di Guderian sono a quaranta chilometri dalla capitale
dell'Unione Sovietica. Poi arrivano il fango delle piogge autunnali e il gelo
dell'inverno russo, e con essi la prima sconfitta. Il 6 dicembre Lukov contrattacca
e tutto il fronte comincia a ripiegare. Dopo una lunga discussione con Hitler
nel suo quartier generale della Prussia orientale, Guderian è silurato.
Von Brauchitsch si dimette, il Fuhrer esautora trentacinque generali. Guderian
viene congedato il giorno di Natale per aver ordinato una ritirata senza previa
autorizzazione.
Si terrà in disparte fino al febbraio del 1943, quando Hitler lo richiama
in servizio come ispettore generale delle forze corazzate, con il compito
di riorganizzarle, o meglio di ricostruirle interamente, dopo la disfatta
di Stalingrado. Con l'aiuto di Speer, il nuovo ministro degli armamenti, Guderian
ottiene risultati sbalorditivi: nel 1943 e nel 1944 l'industria tedesca, ormai
prossima al collasso, riesce ancora a produrre più di quindicimila
panzer all'anno, contro i tre o quattromila degli anni 1941-1942.
Ma è il canto del cigno. La promozione di Guderian alla più
alta carica militare del Reich, quella di Capo dello Stato Maggiore Generale,
avviene in un momento, la sera stessa dell'attentato di von Stauffenberg (20
luglio 1944), in cui Hitler ha preso già da un pezzo nelle proprie
mani la direzione delle operazioni militari. Ridotto a semplice cinghia di
trasmissione dei folli ordini di Hitler, Guderian non può far altro
che assistere, impotente, al crollo del Reich. Esonerato dalla carica il 28
marzo 1945, saprà schivare lo scoglio di Norimberga e nel dopoguerra
si ritirerà a coltivare la terra nelle campagne di Schwangau, in Baviera.
Qui muore, il15 maggio 1954.
"Ambizioso, animoso, sollecito verso i suoi soldati, che gli volevano
bene e avevano fiducia in lui; rude come uomo, rapido nelle decisioni, rigido
con gli ufficiali; una personalità autentica, e quindi con molti nemici".
Questo il giudizio di Geyr von Schweppenburg, che prestò lungamente
servizio ai suoi ordini.
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Heinz Guderian |