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SU-76
JSU-12, JSU-125
Costituì una grossa sorpresa per i tedeschi, dal momento
che i loro tentativi di produrre, nei primi anni di guerra, carri armati anfibi
si erano conclusi con un quasi fallimento.
Foto: DD Sherman che hanno appena attraversato l'Elba nelle fasi conclusive della guerra in Europa (1945). | |
Foto: Il DD Sherman in primo piano sta
abbassando lo schermo da guado, immediatamente dopo l'attraversamento
di un fiume. Lo schermo da guado era sostenuto da camere d'aria di gomma
che venivano gonfiate mediante due bombole d'aria trasportate a bordo. |
Cenni Storici
Il DD Serman è un mezzo britannico il cui sviluppo ebbe inizio nel
1941; un ingegnere, Nicholas Straussler, che per un certo periodo si era interessato
di veicoli corazzati, fissò la sua attenzione su di un sistema meccanico
che consentisse ad un comune carro armato di galleggiare rendendolo così
adatto a partecipare ad operazioni anfibie. I primissimi esperimenti furono
effettuati con carri armati leggeri Tetrarch (successivamente furono utilizzati
anche i Valentine), ma alla fine venne deciso di standardizzare i risultati
conclusivi utilizzando lo Sherman, all'epoca disponibile in una certa quantità
di esemplari. A scopo di segretezza, i carri armati galleggianti furono chiamati
Duplex Drive (DD), cioè a doppia trazione.
I primi DD Sherman, pronti nel 1943, furono realizzati aggiungendo allo scafo
uno schermo di tela, ripiegabile, e 36 camere d'aria di gomma. La combinazione
schermo-camere d'aria era assicurata ad una piattaforma, a forma di barca,
saldata tutto attorno allo scafo del carro. Il sistema funzionava nel seguente
modo: le camere d'aria venivano gonfiate mediante due bombole d'aria trasportate
a bordo del carro armato e, a mano a mano che il loro volume aumentava, essi
facevano elevare lo schermo fino ad un livello superiore a quello della torretta;
a questo punto lo schermo veniva bloccato in sito da appositi fermi. L'intera
operazione poteva essere compiuta, nello spazio di 15 minuti, dallo stesso
equipaggio del carro, mentre questo si trovava ancora a bordo di un mezzo
da sbarco per mezzi corazzati. Una volta pronto, il carro veniva allontanato
dalla rampa del mezzo da sbarco e sospinto in mare, dove galleggiava con la
torretta al livello dell'acqua e con poco meno di un metro di bordo libero,
fornito dallo schermo. In acqua, il mezzo era propulso da due piccole eliche
situate sul tergo, a loro volta azionate, tramite un apposito ingranaggio,
dalla stessa trasmissione che conferiva il movimento ai cingoli. La sterzatura
era data dalle stesse eliche; una sterzatura supplementare poteva essere ottenuta
dal capocarro azionando un semplice dispositivo timone-barra di direzione
posto dietro la torretta.
Il movimento in acqua era lento, dipendendo dalle condizioni del mare che
influivano pesantemente sulle capacità di galleggiamento dei DD. Una
volta raggiunte acque profonde non più di 1,5 mt circa, il DD Scherman
poteva abbassare lo schermo; a questo punto si manifestava in tutta la sua
evidenza il vantaggio offerto dalla particolare sistemazione realizzata perché
il carro poteva mantenere il suo cannone pronto ad aprire il fuoco appena
raggiunta la riva. Sui DD Sherman non poteva essere adattata la mitragliatrice
di prua, ma il cannone venne frequentemente impiegato per l'accompagnamento
delle operazioni della 79^ divisione corazzata britannica immediatamente dopo
lo sbarco del D-Day, il 6 giugno 1944, in Normandia ed in altre operazioni.
Una
volta fuori dall'acqua, le due eliche venivano sollevate ed i DD Sherman potevano
tornare al loro normale ruolo di carri armati da combattimento.
I DD Sherman furono l'unico mezzo, ideato appositamente per la guerra anfibia,
impiegato dall'esercito Usa nel giugno del 1944; gli americani ne produssero
addirittura una propria versione. I DD Sherman furono utilizzati anche per
il forzamento del Reno ed in alcune operazioni nell'Italia settentrionale,
nel 1944-1945.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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