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SU-76
JSU-12, JSU-125
Ivan Stepanovic Konev, destinato a diventare uno dei protagonisti di maggior
spicco tra i marescialli sovietici nella seconda guerra mondiale, nasce a
Lodeino nel 1897 da una famiglia contadina di umilissime condizioni.
Dopo Un'adolescenza passata lavorando nelle campagne, la prima guerra mondiale
apre nuove prospettive al giovane Ivan.
Arruolato come volontario nell'esercito zarista nel 1916, l'anno seguente
ha già ricevuto la promozione a sottufficiale d'artiglieria. Con gli
avvenimenti interni di quell'anno si dissolve l'esercito zarista e anche Ivan
torna a casa, ma all'inizio del 1918 si iscrive al partito comunista e partecipa
alla guerra civile come commissario politico, combattendo i controrivoluzionari
oltre gli Urali.
Alla conclusione rimane ancora per qualche tempo nelle province asiatiche.
Ma i capi dell'Armata Rossa, avendo notato le sue qualità, gli fanno
seguire corsi per i gradi superiori, alternati a comandi di unità che
mettono ancora più in risalto le sue qualità.
Nel '32 è all'Accademia Frunze, quando ne esce va a comandare una divisione
e poi un corpo d'armata.
Foto: Konev e Bradley a Torgau
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Dal '41 al '45 sempre
sul Fronte Orientale
Raggiunge subito le unità di prima linea ed assume il comando della
19a Armata con la quale rallenta l'avanzata tedesca verso Suraj e quindi impegna
coraggiosamente le soverchianti e vittoriose forze avversarie nei settori
di lartsevo e di Dukhovshina. Promosso colonnello-generale l'11 settembre
del '41 gli è affidata dal comando supremo sovietico la responsabilità
del settore Ovest, poi, il 17 ottobre, il nuovo fronte di Kalinin. Konev partecipa
alla controffensiva davanti a Mosca e il 16 dicembre libera Kalinin. Dall'agosto
del '42 al febbraio del '43 ha nuovamente la responsabilità del settore
Ovest del fronte.
Nella battaglia di Kursk, Konev è al comando del Fronte della steppa
che costituisce la grossa riserva da buttare nel combattimento al momenxto
del collasso tedesco. Il 3 agosto è proprio il suo gruppo d'armate
a scattare all'offensiva verso Harkov: due giorni dopo è liberata Belgorod,
mentre Harkov cade il 23.
Come comandante del Secondo Fronte ucraino Konev partecipa alla battaglia
del Dnepr da agosto a dicembre del '43, poi alla liberazione dell'Ucraina
"della riva destra".
I mesi successivi vedono Konev impegnato in alcune tra le battaglie decisive
sul fronte orientale, da Lvov alla Vistola, che varca nel gennaio del '45,
progredendo inesorabilmente verso i confini tedeschi.
Foto: Konev e Bradley |
Dal 1° al 4 febbraio del '45, le armate di Konev
(nominato maresciallo) attraversano l'Oder. Comincia l'ultimo atto della guerra
contro la Germania di Hitler e Konev partecipa anche, con Zukov, alla battaglia
finale di Berlino, alla cui accelerazione da un notevole contributo. E sono
ancora le truppe di Konev a incontrare gli americani sull'Elba, il 25 aprile
'45. Konev guida l'ultima offensiva, il 6 maggio, contro le armate tedesche
che difendono Praga. La capitale cèca è raggiunta il 9 maggio.
Dal '55 al '59 fa parte del Sòvièt Supremo. Parallelamente agli
incarichi politici e militari Konev svolge una notevole attività di
scrittore di cose militari. Tra le sue opere più note: L'anno 1945
e Appunti d'un comandante al fronte,1943-44. Due volte Eroe dell'Unione Sovietica
e super decorato in patria e all'estero, Konev muore nel 1973. Alla sua memoria
sono tributate solenni onoranze e le sue spoglie vengono sepolte dentro le
mura del Cremlino, tra i "padri" dell'URSS.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
Col.Gen. Ivan Stepanovic Konev |