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SU-76
JSU-12, JSU-125
Il
Char B1 era ampiamente in grado di affrontare qualsiasi carro tedesco coetaneo,
ma l'assurdo metodo d'impiego lo rese praticamente di scarsa efficacia.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 4 uomini
Peso: 31.500 kg
Motore: Renault a 6 cilindri a benzina da
307 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 6,37 mt
- Larghezza 2,5 mt
- Altezza 2,79 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 28 km/h
- Autonomia su strada 180 km
- Pendenza 50%, Gradino 0,93 mt, Trincea 2,74 mt
Cenni Storici
Lo sviluppo della serie Char B risaliva al 1921 e si basava sull'esperienza
acquisita durante la Prima guerra mondiale. A quel tempo si richiedeva un
carro con cannone da 75 mm montato in casamatta, ma per averlo si dovette
attendere fino a circa il 1930, quando fece la sua apparizione il carro pesante
Char B, da 25 t, il cui ulteriore sviluppo portò, nel 1935, al Char
B1 prodotto in serie.
Questo era un carro di grande potenza, armato di due cannoni, uno da 47 mm
in torretta, l'altro da 75 mm montato nella parte anteriore dello scafo, in
basso. L'esistenza di un complesso sistema di sterzatura, capace di fare eseguire
spostamenti rapidi di direzione al veicolo, consentiva di ovviare alla limitata
possibilità di brandeggio del pezzo da 75 mm. Il Char B, anche se il
suo aspetto arcaico faceva pensare il contrario, presentava effettivamente
caratteristiche di progettazione molto avanzate, fra cui i serbatoi del carburante
autosigillanti, un sistema accentrato di lubrificazione dei molti cuscinetti
esistenti, l'avviamento elettrico un dispositivo di protezione antincendio.
I quattro uomini dell'equipaggio erano separati all'interno e ciò rendeva
difficili le comunicazioni reciproche, un inconveniente che non mancò
di creare vari problemi. Era inoltre necessario che l'equipaggio fosse altamente
qualificato per poter sfruttare al meglio la potenzialità del veicolo
in combattimento; equipaggi simili non abbondavano certo nel 1940 ed erano
comunque distribuiti in unità a grandi distanze fra di esse.
Il modello definitivo prodotto fu il Char B1-bis, con corazzatura maggiorata
(spessore di 14-65 mm, invece dei 14-40 mm del Char B1), torretta revisionata
e motore piú potente. I modelli successivi furono dotati di un motore
di aereo di rendimento ancora più elevato e di una capacità
addizionale di trasporto carburante. La produzione del Char B1-bis cominciò
nel 1937 e nel 1940 erano in servizio circa 400 Char B di tutti i tipi. In
tale anno i Char B1 e i Char B1-bis erano i più numerosi e potenti
carri francesi ed il modello base era il principale carro da combattimento
delle poche formazioni corazzate francesi. I tedeschi ebbero una grande opinione
del Char B1, perché con il suo pezzo da 75 mm era in grado di metter
fuori combattimento anche il loro PzKpfw IV armato di cannone da 75 mm. Nelle
operazioni del maggio del 1940 i Char B1 misero però in evidenza i
loro limiti. Uno di questi era la loro complessità, che richiedeva
accurata e costante manutenzione; gran parte di tali carri, infatti, in seguito
a semplici avarie subite durante il percorso verso le zone di impiego, dovette
essere abbandonata. Inoltre la potenzialità operativa del mezzo era
alquanto ridotta stanti la necessità di un equipaggio ben addestrato
e il solito difetto di progettazione e d'impiego tecnico che costringeva il
capocarro a svolgere il ruolo di cannoniere oltre che quello di comandante.
Infine, ultimo svantaggio per i francesi, era che i reparti di Char B1, come
altre formazioni carriste, si trovavano di frequente frazionati in piccoli
nuclei destinati a compiti di difesa locale, invece di essere mantenuti raggruppati
per fronteggiare efficacemente l'offensiva dei carri tedeschi.
I Char B1-bis catturati dai tedeschi e ribattezzati PzKpfw B1-bis 740(f) furono
utilizzati per svariati scopi. Alcuni vennero assegnati ai reparti di occupazione,
altri vennero trasformati in mezzi per scuola di pilotaggio o in affusti fusti
semoventi di artiglieria. Altri ancora, designati PzKpfw Flamm(f), vennero
armati con lanciafiamme.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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