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SU-76
JSU-12, JSU-125
L'M3
fu un semicingolato tanto largamente impiegato da divenire un marchio di fabbrica
dell'esercito Usa e delle forze armate alleate.
Caratteristiche Tecniche
M3
Equipaggio: 13 uomini
Peso: 9.299 kg
Motore: White 160 AX a 6 cilindri a benzina
da 147 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 6,18 mt
- Larghezza 2,22 mt
- Altezza 2,26 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 64,4 km/h
- Autonomia su strada 282 km
- Guado 0,81 mt, Pendenza 31°
Armamento:
- Una mitragliatrice da 12,7 mm e una da 7,62 mm
Foto: Una delle prime foto del semicingolato M2, scattata quando l'esercito Usa indossava ancora gli elmetti e l'equipaggiamento della Prima Guerra Mondiale. |
Cenni Storici
La storia dello sviluppo del semicingolato statunitense cominciò durante
gli anni venti, quando vennero acquistati alcuni veicoli prodotti dalla Citroën-Kégresse.
Le prove successive portarono ad una lunga serie di modelli di sviluppo prima
che lo scafo dello Scout Car M2 della White venisse accoppiato ad una sospensione
di semicingolato Kégresse, dando luogo all'Half Track Car M2 (autoveicolo
semicingolato M2), che entrò in produzione ai primi del 1941 e cominciò
ad essere distribuito ai reparti nel maggio dello stesso anno.
Successivamente, vennero costruiti migliaia di semicingolati, la maggior parte
dei quali furono veicoli da trasporto truppe, anche se non mancarono veicoli
portamortai, semoventi per complessi multipli di artiglieria, semoventi per
cannoni, autocarri, nonché un ampia gamma di tipi sperimentali. Armi
di ogni genere vennero installate di volta in volta sull'autotelaio base del
semicingolato, ma quelle impiegate in azione furono i cannoni controcarri
da 57 mm i cannoni da campagna da 75 mm ed anche gli obici da 105 mm. Le versioni
contraerei montarono mitragliatrici calibro 12,7 mm (o multiplo di questo),
cannoncini Bofors da 20 e 40 mm. Altro materiale largamente trasportato a
bordo di questi mezzi fu quello dei genio (ogni modello aveva rastrelliere
laterali per mine anticarro).
I mezzi più utilizzati furono quelli da trasporto truppe nelle diverse
versioni. Dopo l'M2 vide la luce l'Half Track Personnel Carrier M3 (veicolo
da trasporto truppe semicingolato M3) che poteva essere utilizzato anche come
veicolo per le trasmissioni, come trattore di artiglieria, come ambulanza
corazzata. Un altro modello posteriore fu l'Half Track Personnel Carrier M5,
che differiva per il sistema di produzione; infine, vi fu un Half Track Car
M9. I posti a sedere andavano da 10 a 13, secondo i modelli; vi furono vari
tipi di installazioni di mitragliatrici; quella tipica comprendeva una mitragliatrice
Browning da 12,7 mm sul davanti, su di un ampio supporto anulare, ed una mi
mitragliatrice Browning da 7,62 mm sul retro, su di un supporto a candeliere.
Qualora si sommino a queste le armi della truppa trasportata a bordo, si avrà
il quadro del volume di fuoco che in azione poteva essere erogato da uno di
questi veicoli.
Non è possibile immaginare reparti operanti in Europa nel 1944-1945
senza semicingolati; gli americani ne distribuirono un numero enorme di tutti
i tipi e a tutti gli alleati, compresi gli inglesi che cominciarono ad impiegare
piegare i semicingolati statunitensi anche prima della fine dei combattimenti
nell'Africa del Nord. Il totale degli esemplari prodotti fu di circa 41.170.
Dopo la guerra la storia dei semicingolati continuò, e continua tuttora,
perché diverse versioni di tali veicoli sono impiegate dalle forze
di difesa israeliane. Forniti di nuovo motore e rimessi a nuovo per l'ennesima
volta, i semicingolati continuano ad essere impiegati dalle formazioni meccanizzate
israeliane benché la maggior parte siano ormai relegali alle dotazioni
della forza di riserva. Anche altre forze armate li impiegano ancora specialmente
come veicoli recupero, ruolo che essi cominciarono a svolgere con gli alleati
nella Seconda guerra mondiale. Non si deve poi dimenticare l'Unione Sovietica,
alla quale, dal 1942 in poi, ne vennero inviati grandi quantitativi. Si dice
che alcuni esemplari siano ancora in servizio negli Stati minori del Patto
di Varsavia.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
Semicingolati statunitensi |