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SU-76
JSU-12, JSU-125
Entrò
in servizio nel 1945, un pò troppo tardi per incidere in misura di
rilievo sull'andamento della guerra, ma in tempo per partecipare ad alcune
azioni nel Pacifico; possedeva un armamento superiore a quello della maggior
parte dei carri alleati in servizio.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 5 uomini
Peso: in azione 41.730 kg
Motore: Ford GAF a 8 cilindri a V a benzina
da 500 hp
Dimensioni:
- Lunghezza (compreso il cannone) 8,79 mt,
Lunghezza (solo scafo) 6,51 mt
- Larghezza 3,505 mt
- Altezza 2,77 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 48 km/h
- Autonomia su strada 148 km
- Guado 1,22 mt, Pendenza 60%, Gradino 1,17 mt, Trincea 2,59 mt
Cenni Storici
Il carro pesante non ebbe presso l'esercito statunitense vita facile durante
la Seconda guerra mondiale. Gli americani si erano resi presto conto della
necessità di un carro pesante, ma concentrarono inizialmente la loro
notevole potenzialità di produzione sul carro medio, particolarmente
sulle serie M3 ed M4. Un progetto promettente, il carro pesante M6, fini nel
nulla proprio in conseguenza della concentrazione degli sforzi a favore dei
carri medi e, dopo di allora, venne accordata al carro pesante bassa priorità.
L'esigenza di un carro pesante divenne ancora di più manifesta quando
scesero in campo i carri pesanti tedeschi Panther e Tiger e fu allora giocoforza
rivedere la priorità assegnata al carro pesante.
Il primo prodotto della nuova generazione di carri pesanti statunitensi fu
il modello sperimentale noto come carro medio T20, che aveva un cannone da
76 mm e sospensioni molto simili a quelle dell'M4. Il graduale sviluppo del
modello portò a una forma di sospensioni più moderna di quella
dei tipo a barra di torsione. Anche il cannone venne sostituito da un pezzo
da 90 mm in torretta revisionata e, dopo un'altra serie di modelli sperimentali
che culminarono nel carro pesante T26E3 (passando per i carri medi T22, T23,
T25 e T26), il modello venne scelto per la produzione in serie come carro
pesante M26 e denominato General Pershing (o semplicemente Pershing); ma alla
data di ultimazione dell'intera serie di prove previste, solo pochi furono
i carri pronti per l'impiego nella Seconda guerra mondiale. I primi M26 arrivarono
in Europa all'inizio del 1945 e di questi solo un numero relativamente piccolo
partecipò a qualche azione. Un numero maggiore venne inviato nel teatro
dei Pacifico, ma all'epoca in cui giunsero su tale teatro c'era rimasto poco
da fare per un carro pesante.
L'M26 contribuì, in sintesi, ben poco alla Seconda guerra mondiale,
ma il modello fu il risultato a lungo termine dell'esperienza degli anni di
guerra passati. Forse per la prima volta in un carro statunitense venne data
sufficiente considerazione alla corazzatura (spessore minimo 12 mm massimo
102 mm) ed alla potenza di fuoco. Con il suo cannone da 90 mm, destinato in
origine ad essere impiegato come arma contraerei, l'M26 possedeva un armamento
uguale a quello di qualsiasi carro contemporaneo e superiore a quello della
maggior parte dei carri alleati in servizio.
L'armamento secondario era costituito dalle tre mitragliatrici standard: una
da 12,7 mm e due da 7,62 mm. L'M26 aveva peraltro alcuni difetti di progettazione:
la forma della torretta fu oggetto di critiche per la sua tendenza a "catturare"
i colpi e l'aver mantenuto la mitragliatrice di prua venne considerato, perfino
allora, una specie di anacronismo (nei modelli successivi infatti, fu rimossa).
L'M26 fu, in realtà soltanto il capostipite di una nuova generazione
di carri statunitensi; dopo il 1945 fu gradatamente sviluppato in vari modelli,
compreso l'M47, fino all'M48 Patton (tuttora in servizio nell'esercito Usa
e negli eserciti di altri Paesi).
L'M26 venne impiegato su larga scala la durante la guerra di Corea e per lungo
tempo fu uno dei tipi principali in forza ai reparti dell'esercito statunitense
assegnati alla Nato in Europa. L'M26 diede anche origine, nel periodo postbellico,
a molte varianti ed a modelli ibridi.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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