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SU-76
JSU-12, JSU-125
Malgrado
fosse inidoneo all'impiego in prima linea, il carro
L 6/40 partecipò ad operazioni belliche nell'Africa del Nord e nell'Urss,
oltre che in Italia.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 2 uomini
Peso: 6.800 kg
Motore: SPA 18D a 4 cilindri a benzina da
70 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 3,78 mt
- Larghezza 1,92 mt
- Altezza 2,03 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 42km/h
- Autonomia su strada 200 km
- Guado 0,8 mt, Pendenza 60%, Gradino 0,7 mt, Trincea 1,7 mt
Foto: Un carro leggero L 6/40 messo fuori combattimento nel deserto è ispezionato dai militari australiani |
Cenni Storici
Negli anni trenta la Fiat-Ansaldo costruì un carro da esportazione
basato sullo scafo del carro leggero d'assalto L3, che a sua volta era derivato
dal carro leggero d'assalto britannico Carden Lloyd Mark IV. Il primo prototipo
era armato di una mitragliatrice binata in torretta e di un cannone da 37
mm in casamatta. Ad esso fecero seguito un modello con cannone da 37 mm installato
in torretta con una mitragliatrice coassiale ed un altro modello armato di
una mitragliatrice binata da 8 mm in torretta. La versione di serie, denominata
carro armato L 6/40, venne costruita dal 1939 in poi e armata di un cannoncino
Breda Modello 35 da 20 mm con una mitragliatrice coassiale Breda Modello 38
da 8 mm. La dotazione munizioni di bordo era di 296 colpi da 20 mm e di 1560
da 8 mm. Al tempo della sua adozione il carro L 6/40 era più o meno
equivalente al PzKpfw II tedesco ed era impiegato dai reparti esploranti e
dalle divisioni di cavalleria. Vennero costruiti in totale 200 L 5/40 ed il
mezzo, oltre che in territorio italiano, fu impiegato nell'Africa del Nord
e sul fronte russo. Il carro L 6/40 continuò ad essere in servizio
in Italia, dopo la guerra, nelle unità della polizia e fu alla fine
radiato nei primi anni cinquanta.
Lo scafo del carro L 6/40 era costituito da lamiere in acciaio tutto imbullonate
di spessore variabile da 6 a 30 mm. Il posto del pilota era sul davanti a
destra, la torretta al centro, il motore nella parte posteriore. La rotazione
della torretta (360°) era a comando manuale e le sue armi avevano un'elevazione
da -12° a +20°. Il capocarro, che svolgeva anche le funzioni di cannoniere
e caricatore, poteva entrare nel veicolo da un portello sul tetto della torretta
o da un portello sul fianco destro dello scafo. Le sospensioni di ciascun
lato consistevano di due carrelli, ciascuno dei quali con due ruote portanti;
la ruota motrice era sul davanti e quella di rinvio dietro; vi erano tre rulli
guidacingolo.
Nella versione lanciafiamme il cannone era sostituito appunto da tale arma
per la quale venivano portati a bordo 200 litri di liquido infiammabile. Il
modello comando aveva apparecchiature per le trasmissioni supplementari e
una torretta a cielo scoperto. Alcuni L 6/40 vennero prodotti come cannoni
semoventi L40 da 47/32, che erano in sostanza carri L 6/40 senza torretta,
con un cannone controcarri da 47 mm installato sulla fronte dello scafo a
sinistra del pilota. Il cannone aveva un'elevazione da -12° a +20°
e una rotazione totale di 27°. A bordo venivano trasportati 70 colpi.
Anche una versione comando venne costruita sullo stesso scafo e in questa
l'armamento normale era sostituito da una mitragliatrice Breda da 8 mm, alla
quale venne dato l'aspetto esteriore del cannone per rendere più difficile
l'identificazione del veicolo.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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