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SU-76
JSU-12, JSU-125
Carro
comando realizzato sullo scafo del PzKpfw I, fu utilizzato nei primi anni
di guerra.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 3 uomini
Peso: 5.800 kg
Motore: Maybach NL 38 TR a benzina da 100
hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,445 mt
- Larghezza 2,08 mt
- Altezza 1,72 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40 km/h
- Autonomia su strada 290 km
Armamento:
- Una mitragliatrice da 7,92 mm
Cenni Storici
Una volta che l'esercito tedesco abbracciò la concezione della divisione
corazzata con le sue grosse componenti di carri armati, si rese contemporaneamente
conto che la notevole massa di carri avrebbe presentato considerevoli problemi
di comando e di controllo. In particolare, fu avvertita l'esigenza di un qualche
carro riservato esclusivamente ai comandanti per lo svolgimento dei loro compiti.
Con il loro abituale zelo, i progettisti tedeschi avevano dato risposta alla
domanda specifica fin dl 1938, trasformando il piccolo carro d'addestramento
PzKpfw I in carro comando, al quale venne dato il nome di SdKfz 265 kleiner
Panzerbefehlswagen (piccolo carro comando veicolo speciale 265). Il nuovo
veicolo risultò dalla trasformazione ,relativamente semplice, del carro
base, del quale la torretta rotante venne sostituita con una sovrastruttura
scatolata per disporre di spazio interno supplementare. L'equipaggio fu aumentato
da due (pilota e capocarro) a tre uomini con l'aggiunta di un radiofonista
(assistente generale). Lo spazio interno supplementare fu utilizzato per sistemare
oggetti vari, quali un tavolino da lavoro per il comandante, tavole per l'esposizione
delle carte, spazi per la conservazione delle carte topografiche e di documenti
del comando, due radio (una per comunicare con i carri, l'altra per il collegamento
con i comandi superiori). L'installazione delle radio comportò la dotazione
di una dinamo extra per la loro alimentazione ed il mantenimento delle relative
batterie sempre cariche.
L'armamento era costituito da una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm in casamatta
nella piastra centrale. Di questo veicolo comando furono costruite tre varianti,
una delle quali con una piccola torretta rotante, ubicata sulla sovrastruttura,
ma che venne ben presto rimossa perché, oltre a non risultare necessaria,
occupava una parte eccessiva dello spazio interno già limitato. Le
altre due varianti differivano soltanto in alcuni particolari. Tutte le versioni
risentivano delle esigue dimensioni del veicolo che imponevano limitazioni
di spazio, ma il progetto in generale risultò molto funzionale e ben
200 carri furono trasformati in carri comando PzKpfw I.
I primi esemplari vennero impiegati nelle operazioni durante la campagna di
Polonia nel 1939, altri in Francia nei primi mesi di maggio e giugno 1940,
per essere successivamente inviati all'Afrika Korps. Uno di questi esemplari,
impiegati nella campagna dell'Africa settentrionale, venne catturato dall'esercito
britannico e portato nel Regno Unito, dove venne sottoposto ad un accurato
esame da parte di esperti che redassero un lungo rapporto sul veicolo che
oggi è custodito nel museo carrista i Bovington. Nonostante abbiano
riscosso un certo successo nel ruolo di posto comando, le modeste trasformazioni
del PzKpfw I furono realmente troppo limitate e contenute per non pregiudicare
la funzionalità del comando e, con il tempo, tali carro comando furono
sostituiti da modelli derivati da carri più grandi.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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