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SU-76
JSU-12, JSU-125
Fu
un tentativo iniziale di produrre artiglieria semovente installando sullo
scafo di un carro Valentine un pezzo da 25 libbre, ma il risultato complessivo
lasciò a desiderare.
Caratteristiche Tecniche
Tipo: cannone/obice semovente
Equipaggio: 4 uomini
Peso: 7.911 kg
Motore: AEC diesel a 6 cilindri da 131 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,64 mt
- Larghezza 3,77 mt
- Altezza 3,05 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 24 km/h
- Autonomia su strada 177 km
- Guado 0,91 mt
Armamento:
- 1 cannone/obice da 25 libbre (87,6 mm)
Foto: Un Bishop appena uscito di fabbrica |
Cenni Storici
Il veicolo che prese il nome di Bishop venne ideato in un momento in cui le
batterie da 25 libbre (87,6 mm), nel deserto dell'Africa del Nord, erano impiegate
per necessità come armi controcarri e subivano di conseguenza perdite
terribili. Per aumentare la protezione dei serventi fu deciso di montare il
pezzo da 25 libbre su un affusto mobile e il carro per fanteria Valentine
sembrò subito la base migliore a tale scopo. Sfortunatamente, fin dall'inizio
ci fu incertezza sull'impiego esatto di questo cannone/carro. I carristi lo
videro come una nuova versione del carro pesante armato di cannone, mentre
gli artiglieri come un affusto semovente.
Il Valentine da 25 libbre fu una trasformazione a regola d'arte, chiamata
ufficialmente Mounting Valentine, 25-pdr Gun Mk I on Carrier, Valentine, 25-pdr
Gun, Mk I (supporto per cannone da 25 libbre Valentine Mk I su affusto mobile
per cannone da 25 libbre Valentine Mk I), che comportò la sostituzione
della torretta esistente con una molto più larga per l'installazione
del pezzo. Questa nuova torretta era fissa ed aveva una struttura larga a
lastroni laterali, troppo grande per poter essere occultata in combattimento
e troppo piccola per lasciare spazio sufficiente per i serbatoi all'interno
del mezzo.
Foto: Un Bishop in poligono con il comandante del distaccamento di artiglieria fuori dalla torretta fissa perché all'interno vi era posto solo per due artiglieri. |
La torretta presentava anche un'altro grosso inconveniente
per gli artiglieri in quanto limitava l'elevazione della bocca da fuoco riducendone
la gittata a 5.852 mt invece di quella normale di 12.253 mt. L'unico modo
per aumentare questa prestazione fu quello, noioso e, dal punto di vista tattico,
ingombrante, di costruire rampe di terra su cui il veicolo si inerpicasse
per aumentare l'angolo di elevazione. Anche il brandeggio era strettamente
limitato ad un massimo di 4° per lato. Lo stivaggio munizioni all'interno
era di 32 colpi, ma altri potevano esser trasportati in un avantreno trainato
dietro il veicolo. Lo spessore della corazza variava da 8 a 60 mm.
Il Valentine da 25 libbre partecipò alle operazioni in Africa del Nord
durante le ultime fasi della campagna, quando ormai i pezzi da 25 libbre non
erano più impiegati come controcarri, cosicché i veicoli, senza
eccezioni, operarono come semoventi, e l'arma di artiglieria apprese molto,
in tale campo, dal loro impiego.
Alla fine il mezzo venne battezzato Bishop e continuò la sua attività
partecipando in Sicilia ed in Italia alle fase iniziali di quella campagna,
dove rivelò i suoi numerosi inconvenienti, ma fornì anche un'indicazione
della potenzialità dell'artiglieria semovente.
Il Bishop insegnò anche cosa si sarebbe dovuto prevedere nei progetti
futuri. Anzitutto il cannone doveva avere piena possibilità di movimento
per essere veramente valido; inoltre occorreva maggiore spazio per i serventi
dato che la torretta era di dimensioni limitate e mal ventilata.
Foto: A bordo di un Bishop viene fatto l'inventario delle munizioni e, per il conteggio, i proietti sono collocati sui coperchi del motore. |
Era necessario più spazio interno per lo stivaggio
di munizioni ed il veicolo portante doveva essere abbastanza veloce da poter
tenere il passo con i carri. A tale riguardo lo scafo del Valentine, che era
un carro per fanteria, era troppo lento.
Tutti questi inconvenienti ebbero fine con la distribuzione dell'M7 Priest.
Gli artiglieri passarono volentieri a quest'ultimo e dopo poco tempo i Bishop
vennero ritirati. Questi veicoli furono tutt'altro che perfetti, ma insegnarono
molto agli artiglieri e nessuno può contestare loro comunque l'onore
di essere stati i primi pezzi semoventi dell'artiglieria britannica.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
Cannone Semovente |