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SU-76
JSU-12, JSU-125
Anche
se il cannone rivolto all'indietro poteva sembrare una caratteristica negativa
tatticamente, gli artiglieri se ne avvalsero come di un vantaggio, impiegandoli
per improvvise imboscate dalle quali ritirarsi con il pezzo puntato verso
il nemico.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 4 uomini
Peso: 16.257 kg
Motore: General Motors 6-71 a 6 cilindri
diesel da 192 hp
Dimensioni:
- Lunghezza (compresa l'armamento) 6,68 mt,
Lunghezza (solo scafo) 5,54 mt
- Larghezza 2,76 mt
- Altezza 2,25 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 32,2 km/h
- Autonomia su strada 225 km
- Guado 0,91 mt, Gradino 0,84 mt, Trincea 2,35 mt
Cenni Storici
A mano a mano che la Seconda Guerra Mondiale progrediva, i pianificatori britannici
presero ad un certo momento una decisione audace compiendo un salto di qualità
nel calibro dei cannoni controcarri, dai 57 mm del 6 libbre al 76,2 mm, proprio
nel momento in cui il 6 libbre stava giusto entrando in produzione. Al tempo
stesso, resosi conto che il nuovo pezzo da 76,2 mm, presto battezzato 17 libbre,
sarebbe stato un'arma mastodontica e pesante sul suo affusto a traino meccanico,
i pianificatori decisero di escogitare il sistema per renderlo mobile. Il
17 libbre sarebbe stato l'ideale quale cannone per carro, ma carri abbastanza
grandi da montare un'arma di tali proporzioni erano ancora di là da
venire perciò bisognò trovare una soluzione alternativa a breve
termine.
Dopo aver esaminato i mezzi allora in produzione, quale lo scafo del carro
Crusader, fu deciso di installare il 17 libbre sullo scafo del carro per fanteria
Valentine, che era in produzione e che venne rapidamente adattato al nuovo
ruolo di porta-armi, applicando una sovrastruttura inclinata a cielo aperto
sulla parte anteriore dello scafo. Per evitare che la combinazione cannone/scafo
fosse troppo pesante nella parte anteriore e divenisse poco manovrabile, il
pezzo venne montato in una installazione a brandeggio limitato, rivolta verso
la parte posteriore dello scafo. Questo veicolo venne ovviamente destinato
al compito di semovente controcarri e fu posto in produzione alla fine del
1943.
Solo nel marzo del 1944 apparvero i primi SP 17-pdr Valentine (semoventi da
17 libbre Valentine), primi esemplari del lotto di 800 commissionato. La truppa
guardò inizialmente al mezzo con una certa diffidenza perché
esso, con il cannone puntato all'indietro (in ritirata), era piuttosto insolito.
In particolare, i piloti furono tutt'altro che entusiasti perché il
loro posto era al centro dello scomparto di combattimento, sul davanti, e
la culatta del cannone era proprio dietro la loro testa; all'atto dello sparo
l'otturatore veniva a trovarsi a breve distanza dalla nuca del pilota. Gli
altri membri dell'equipaggio erano il puntatore, il capocarro ed il caricatore.
Per la difesa vicina era disponibile un fucile mitragliatore Bren da 7,7 mm.
Nell'ottobre del 1944 i Valentine da 17 libbre vennero impiegati in combattimento
in Europa per la prima volta. Intanto il mezzo era stato battezzato Archer
(arciere) ed in azione dimostrò subito le sue qualità controcarri.
Il fatto che il cannone fosse rivolto all'indietro, invece di creare problemi,
era piuttosto un pregio: il mezzo poté essere subito impiegato nelle
imboscate, perché la sua sagoma bassa ne facilitava l'occultamento.
All'avvicinarsi dei carri nemici, l'Archer poteva sparare pochi colpi per
mettere fuori combattimento un carro nemico e poi allontanarsi rapidamente,
già rivolto nella direzione giusta per sottrarsi alla reazione nemica.
Gli Archer vennero impiegati dalle compagnie controcarri dell'artiglieria
e furono decisamente preferiti ai pezzi dello stesso calibro a traino meccanico
in dotazione, troppo pesanti e ingombranti.
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