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SU-76
JSU-12, JSU-125
Avendo
scarsa protezione, impiegava i carri avversari a lunga distanza, con notevole
potenza e precisione.
Caratteristiche Tecniche
Equipaggio: 5 uomini
Peso: 24.400 kg
Motore: Maybach HL 120 a benzina da 265 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 8,44 mt; solo scafo 5,8
mt
- Larghezza 2,86 mt
- Altezza 2,65 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40 km/h
- Autonomia su strada 210 km
- Guado 0,8 mt, Pendenza 57%, Gradino 0,6 mt, Trincea 2,3 mt
Cenni Storici
Verso la metà della guerra, l'esercito tedesco, allo scopo di disporre
sul campo di un numero sufficiente di Panzerjäger, promosse la costruzione
di molti mezzi frettolosamente improvvisati; di questi, naturalmente, alcuni
si comportarono meglio di altri. Uno di essi fu uno speciale veicolo porta-armi,
prodotto originariamente per il grosso obice pesante campale sFH 18 da 15
cm chiamato Geschützwagen III/IV (cassone per pezzo di artiglieria),
in quanto si basava sullo scafo del PzKpfw IV, ma utilizzava parti della trasmissione
del PzKpfw III. Nonostante la grande richiesta che di tale modello proveniva
dall'artiglieria, venne ugualmente deciso di adattare il mezzo all'installazione
del cannone controcarri Pak 43/1 8,8 designandolo Pak 43/1 8,8 cm auf Geschutzwagen
III/IV. I primi di questi nuovi Panzerjäger furono distribuiti durante
il 1943 ed ebbero due denominazioni: quella ufficiale di Nashorn (rinoceronte),
l'altra Hornisse (calabrone), anche questa molto diffusa.
Il Nashorn fu uno dei progetti interinali di Panzerjager, in quanto anche
se il cannone era protetto sul davanti e ai lati da corazzatura, questa era
relativamente sottile; inoltre, la parte superiore e quella posteriore erano
a cielo aperto.
L'installazione del cannone era piuttosto alta e questo difetto andava ad
aggiungersi ad altri creando il problema dell'occultamento del veicolo, che
era anche voluminoso, in combattimento. Dato che lo scafo era inizialmente
previsto per un pezzo d'artiglieria, al problema dell'ingombro era stata data
importanza relativa, ma ora la soluzione data non era più valida per
il Panzerjäger che avrebbe dovuto occultarsi il più possibile,
rimanendo in attesa dei carri nemici.
Il Nashorn venne perciò spesso impiegato come arma stand-off (impiegabile
a distanza superiore alla gittata delle armi nemiche), sfruttando la sua notevole
potenza e precisione a distanze anche superiori a 2000 mt (gli altri tipi
di Panzejager impiegavano normalmente il nemico a distanze molto minori).
Il Nashorn aveva un equipaggio di cinque uomini, dei quali solo il pilota
fruiva di protezione completa; gli altri uomini trovavano posto nello scomparto
di combattimento aperto e provvisto soltanto di un telone di tela per fornire
riparo alle intemperie. La dotazione munizioni era di 40 colpi stivati in
armadietti ricavati sui fianchi dello scomparto aperto; il cannoniere era
equipaggiato non solo con i normali strumenti di puntamento a visione diretta,
ma anche con strumenti a quadrante per l'impiego del Pak 43 quale pezzo d'artiglieria
a lunga gittata.
Nelle ultime fasi della produzione, il Pak 43 venne sostituito dal Pak 43/41
da 8,8 cm, arma introdotta per affrettare la produzione del Pak 43; benché
fabbricata in maniera diversa dall'originaria, rispetto alla rapidità
d'intervento l'arma possedeva qualità balistiche identiche. Il Nashorn
era anche armato di una mitragliatrice per la difesa vicina e gli organici
prevedevano l'assegnazione all'equipaggio di almeno due pistole mitragliatrici.
Quando la produzione del Nashorn venne interrotta definitivamente nel 1944,
erano stati costruiti 473 esemplari.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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