Partendo dal mod.40 armato di mitragliatrice, si arrivò al più efficace mod.41 armato di cannoncino da 20 mm, mezzo molto apprezzato per le sue buone prestazioni.

Caratteristiche Tecniche
Autoblindo 41
Equipaggio:
4 uomini
Peso:
(in ordine di combattimento) 7.500 kg
Motore:
SPA Abm 2 a 6 cilindri in linea, a benzina, raffreddato ad acqua, da 88 hp
Dimensioni:
- Lunghezza totale 5,2 mt
- Larghezza 1,92 mt
- Altezza 2,48 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 78 km/h
- Velocità massima fuori strada 38 km/h
- Autonomia 400 km
- Guado 0,7 mt, Pendenza 40%, Gradino 0,3 mt

 
Foto: Autoblindo 41 in Libia  

Cenni Storici
L'autoblindo 40 e l'autoblindo 41 ebbero origine dalla richiesta di un veicolo di elevate prestazioni per uso della polizia coloniale italiana in Africa. La cavalleria italiana, da parte sua, aveva richiesto circa nello stesso periodo, una nuova autoblindo. I due progetti vennero unificati allo scopo di utilizzare un unico veicolo che vide la luce nel 1939 con il motore posteriore e con una torretta anteriore (con una mitragliatrice). Nella parte posteriore dello scafo vi era un'altra mitragliatrice e il veicolo era a guida anteriore e posteriore. Da questo progetto derivò l'autoblindo 40 la cui produzione ebbe inizio intorno alla metà del 1940.
All'atto della prima ordinazione venne specificato che un piccolo numero di autoblindo 40 avrebbe dovuto avere un cannoncino da 20 mm in torretta, invece della prevista mitragliatrice da 8 mm. Ciò venne realizzato impiegando la torretta del carro leggero L.6/40 invece di quella originaria. Quando la versione, denominata autoblindo 41, vide la luce, risultò chiaro che la combinazione veicolo/arma era di gran lunga più efficace della versione armata di sole mitragliatrici e la successiva produzione venne perciò concentrata sull'autoblindo 41. Le autoblindo 40 prodotte furono dunque poche e di queste molte vennero poi trasformate in autoblindo 41.
Per il suo tempo l'autoblindo 41 fu un progetto avanzato e fornì buone prestazioni, infirmate soltanto da ricorrenti noie allo sterzo, mai completamente eliminate. L'armamento principale era il cannoncino contraerei trasformato Breda modello 35, coassialmente al quale venne montata una mitragliatrice Breda da 8 mm raffredata ad aria, progettata specificatamente per l'impiego da veicoli corazzati. Un'altra di queste mitragliatrici era sistemata nella parte posteriore dello scafo. Un veicolo su quattro aveva, alla sommità della torretta, l'installazione per una mitragliatrice contraerei. Potevano essere montati pneumatici da strada normale o da sabbia ed esisteva un kit per trasformare il veicolo in mezzo capace di muovere su rotaie.
L'autoblindo 40 e l'autoblindo 41 furono molto impiegate dai reparti esploranti italiani nel deserto occidentale e in Tunisia. Alla fine del settembre 1942 vi erano in servizio 298 autoblindo 41 e altre erano impiegate dalla polizia coloniale.
Qualche attività di sviluppo migliorativo venne effettuata partendo dal progetto base, il che portò all'installazione della torretta (AB 43) di un cannone da 47 mm, mentre la variante tedesca a scafo scoperto disponeva di un cannone per carro tedesco da 50 mm. Nessuno dei due veicoli venne però messo in produzione. Vi fu anche una variante a scafo scoperto che venne prodotta in quantitativi limitati come veicolo comando ad osservatorio mobile per i reparti di artiglieria.

Bibliografia: Vedi pagina contatti

 

 

Autoblindo 40 e 41