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SU-76
JSU-12, JSU-125
Foto: Questa AEC Mk I, una delle prime autoblindo ad arrivare nell'Africa del Nord, è riconoscibile dalla torretta già del carro per fanteria Valentine e dal cannone da 40 mm. |
Caratteristiche Tecniche
Armoured Car AEC Mk I
Equipaggio: 3 uomini
Peso: In ordine da combattimento 11.000 kg
Motore: AEC a 6 cilindri diesel da 95 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,18 mt
- Larghezza 2,7 mt
- Altezza 2,255 mt
Prestazioni:
- Velocità massima 58 km/h
- Autonomia 402 km
Armoured Car AEC Mk II/III
Equipaggio: 4 uomini
Peso: In ordine da combattimento 12.700 kg
Motore: AEC a 6 cilindri diesel da 95 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,18 mt
- Larghezza 2,7 mt
- Altezza 2,255 mt
Prestazioni:
- Velocità massima 58 km/h
- Autonomia 402 km
Foto: Una AEC Mk I attraversa la città
di Aleppo, in Siria, nell'aprile del 1943. Questo veicolo ha un'installazione
contraerei per fucile mitragliatore Bren sulla torreta ed il portello
del pilota è completamente aperto. Dietro vi sono autoblindo Marmon
Herrington, che allora erano in corso di radiazione dal servizio. |
Cenni Storici
La prima autoblindo della AEC (Associated Engineering Company Ltd) di Southall
(Londra), società che costruiva normalmente i bus di Londra, fu frutto
di una iniziativa privata presa sulla base di notizie filtrate dal teatro
di operazioni nord-africane. L'AEC costruì praticamente un carro ruotato,
in quanto il veicolo era discretamente ampio per il suo tempo ed aveva una
corazza spessa quasi come quella dei carri "incrociatori". L'autotelaio
base fu derivato da quello del trattore di artiglieria Matador, a al momento
della revisione per adattarlo al ruolo di autoblindo furono apportate molte
varianti, fra cui la collocazione leggermente angolata del motore dall'avanti
all'indietro per consentire la diminuzione dell'altezza del veicolo.
Il primo esemplare fu presentato all'inizio del 1941 e nel mese di giugno
dello stesso anno venne assegnata la prima commessa. L'Armored Car (autoblindo)
AEC Mk I era armato di un cannone da 40 mm e di una mitragliatrice coassiale
Besa da 7,92 mm, installati in una torretta identica a quella del carro per
fanteria Valentine.
Erano stati costruiti appena 120 esemplari quando cominciarono a pervenire
dall'Africa del Nord richieste di qualcosa di più potente. Il mezzo
fu allora revisionato e fu adottata una nuova torretta per tre uomini con
cannone da 57 mm mettendo in produzione l'Armored Car AEC Mk II che incorporava
la variante. Anche questa, però, apparve non abbastanza potente per
le truppe ed allora la Mk II venne sostituita, nella produzione, con l'Armored
Car AEC Mk III, in cui era installata, nella stessa torretta, la versione
britannica del cannone statunitense M3 da 75 mm per carro. L'AEC Mk III divenne
così un autoblindo molto potente, impiegata per l'appoggio di fuoco
ai reggimenti autoblindo fino al termine della guerra, soprattutto in Italia.
I veicoli AEC avevano uno schema convenzionale, con motore posteriore, trazione
totale 4x4, possibilità di passare su strada, alla trazione 4x2 con
le ruote anteriori motrici e direttrici. Il grado di protezione dell'equipaggio
era tale che il pilota a portello abbassato non aveva più feritoie
di visione e poteva fare assegnamento solo su iposcopi. Con il portello aperto
il sedile del pilota poteva invece venir sollevato in modo da consentirgli
di sporgere fuori la testa. L'aspetto esterno dell'AEC era piuttosto squadrato,
soprattutto in conseguenza dei grandi cofani per materiali installati fra
i parafanghi, e nella Mk II la parte anteriore, di forma tozza, venne modificata
per migliorare la capacità di superamento di ostacoli e la protezione
fornita dalla corazzatura.
Il brandeggio della pesante torretta delle Mk II e Mk III era azionato elettricamente.
La produzione di tutte le versioni della AEC cessò dopo che ne erano
state costruite 629, che vennero impiegate nell'Africa del Nord e successivamente
in Italia. Alcune AEC Mk III operarono nell'Europa nord-occidentale fino al
termine della guerra, specie nelle compagnie pesati dei reggimenti autoblindo.
Alcune vennero utilizzate per esperimenti vari, come mezzi di spinta dei rulli
sminatori; almeno una fu provvista di una speciale torretta contraerei con
due cannoncini automatici da 20 mm.
Nel 1944 un lotto di autoblindo AEC venne inviato in Jugoslavia per i partigiani,
ma l'impiego di questi veicoli non è stato ancora del tutto chiarito.
Dopo il 1945, alcuni quantitativi furono ceduti ai ricostituiti reggimenti
esploranti belgi, dove rimasero in servizio almeno fino al 1950.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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