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SU-76
JSU-12, JSU-125
Modello 1933
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Nonostante le sue numerose varianti, fu un piccolo
carro di scarso rilievo, ma consentì ai sovietici un primo sviluppo
della tecnologia della produzione di massa.
Caratteristiche Tecniche
T-26 B
Equipaggio: 3 uomini
Peso: 9.400 kg
Motore: GAZ T-26 a 8 cilindri a benzina da
91 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 4,88 mt
- Larghezza 3,41 mt
- Altezza 2,41 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 28 km/h
- Autonomia su strada 175 km
- Pendenza 40°, Gradino 0,79 mt, Trincea 1,9 mt
Foto: Una delle molte varianti del carro leggero per fanteria T-26 fu il Modello 1931, che aveva torretta doppia e, di norma, montava due mitragliatrici da 7,62 mm. Talvolta però una di queste era sostituita da un cannone da 37 mm corto. Il successivo T-26 Modello 1933 aveva una sola torretta. |
Cenni Storici
Nel corso degli ultimi anni venti i pianificatori dell'Armata Rossa elaborarono
un programma di ricostruzione dei carri. In analogia con le idee di molte
altre nazioni, l'Unione Sovietica convenne sulla necessità di un carro
di appoggio alla fanteria e, dopo aver tentato di sviluppare in proprio un
nuovo progetto, ripiegarono sul modello britannico del carro leggero Vickers
Type E da 6 t., che decisero di produrre in massa. Il modello fu battezzato
T-26 ed i primi esemplari britannici arrivarono nell'Unione Sovietica durante
il 1930 e vennero siglati T-26A-1. La produzione sovietica del T-26 cominciò
nel 1931. I primi modelli avevano un sistema di doppia torretta, con due mitragliatrici
da 7,62 mm nel T-26A-2 ed una da 12,7 mm più una da 7,62 mm nel T-26A-3;
ma alcuni modelli montarono una mitragliatrice in una torretta ed un cannone
(da 27 mm nel T-26A-4 e da 37 mm nel T-26A-5). Il sistema delle due torrette
non fu mantenuto a lungo ed i successivi T-26B ebbero una sola torretta che
montava solo un cannone (da 37 mm nel T-26B-1; successivamente da 45 mm).
I primi carri T-26 furono copie identiche dell'originale britannico, semplici
e robuste, di struttura quasi tutta rivettata. Il primo fu il T-26 Modello
1931 (T26A), sostituito dal T-26 Modello 1933 (T-26B) che godeva di alcuni
miglioramenti. Nel periodo antecedente il 1941 il modello 1933 fu il carro
sovietico prodotto in maggior numero, 5.500 esemplari circa, prima che nel
1936 ne cessasse la produzione. Venne successivamente messo in produzione
il nuovo tipo T-26S Modello 1937 che montava il cannone da 45 mm già
installato nelle ultime versioni del 1933, ma aveva anche una torretta di
progettazione migliorata e completamente saldata come quella del T-26B-2.
La saldatura venne adottata dopo le esperienze operative fatte negli scontri
con il Giappone verificatisi nel 1934 e 1935 lungo i confini della Mongolia
e della Manciuria. L'esperienza aveva dimostrato che in un T-26 colpito dal
fuoco nemico era probabile che i rivetti, uscendo dai loro alveoli, si proiettassero
all'interno come proiettili. Il ricorso alla saldatura aveva avuto inizio
con gli ultimi carri Modello 1933, ma divenne normale con il T-26S.
Durante la loro vita operativa i carri T-26 subirono molti cambiamenti nella
produzione e nell'impiego, la maggior parte dei primi tendente al miglioramento
della corazza (spessore minimo di 6 mm e massimo di 25 mm) e nell'armamento.
Vi furono anche molte versioni speciali. Le più numerose fra queste
furono forse i carri lanciafiamme la cui sigla era contraddistinta dal prefisso
OT. La prima di tali versioni venne chiamata OT-26, l'ultima OT-33. La maggior
parte di esse aveva la lancia di proiezione dell'arma in torretta ed era sprovvista
di cannone, ma i modelli successivi vennero dotati anche di un cannone oltre
che del lanciafiamme. Vi furono anche versioni gettaponte (ST-26) e furono
fatti tentativi di installare nel carro pezzi da 76,2 mm per accrescere l'efficacia
dell'appoggio alla fanteria. Il modello venne sviluppato anche come veicolo
comando e le relative varianti vennero designate T-26A-4(U) e T-26B-2(U).
La produzione della serie T-26 cessò interamente nel 1941, quando i
tedeschi si impadronirono della maggior parte delle fabbriche che costruivano
il mezzo. I nuovi centri di produzione, trasferiti nella regione orientale,
idearono progetti di carri più moderni, ma nel 1941 erano stati già
prodotti 12.000 T-26 di tutti i generi. Di conseguenza questi furono fra i
più numerosi veicoli corazzati da combattimento impiegati nelle prime
fasi della "Grande guerra patriottica"; essi erano stati impiegati
anche nella campagna di Finlandia nel 1939-1940, nonché nella guerra
civile spagnola.
Dopo il 1941 un enorme numero di T-26 fu distrutto in combattimento o cadde
in mani tedesche. Molti furono successivamente trasformati in trattori d'artiglieria
o in semoventi per cannoni, di solito dai tedeschi che avevano sempre bisogno
di tali mezzi.
In conclusione il T-26 fu un piccolo carro di scarso rilievo, insufficiente
a fronteggiare le esigenze del 1941, ma consentì ai sovietici di organizzare
le loro fabbriche e di sviluppare le loro tecnologie di produzione in massa,
che si rivelarono di grande utilità dopo il 1941.
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