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SU-76
JSU-12, JSU-125
Fu l'unico carro britannico dotato di corazzatura sufficiente a resistere
ai cannoni dei carri tedeschi. Conquistò la sua vera fama con l'8^
armata nel deserto libico.
Caratteristiche Tecniche
Matilda II
Equipaggio: 4 uomini
Peso: 26.926 kg
Motore: 2 Leyland a 6 cilindri a benzina,
ciascuno da 95 hp; o due AEC diesel, ciascuno da 87 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 5,613 mt
- Larghezza 2,59 mt
- Altezza 2,52 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 24 km/h
- Velocità massima su terreno vario 12,9 km/h
- Autonomia 257 km
- Guado 0,914 mt, Gradino 0,609 mt, Trincea 2,133 mt
Foto: Matilda scaricato da un camion in NordAfrica |
Cenni Storici
L'esigenza di un carro per fanteria dell'esercito britannico fu manifesta
per la prima volta nel 1934 ed il risultato immediato fu l'Mk I, più
tardi soprannominato Matilda I. Fu questo un carro molto semplice e piccolo,
con equipaggio di due uomini, ma con una corazzatura abbastanza pesante da
resistere a qualsiasi cannone controcarri del tempo. Nella piccola torretta
era installata una mitragliatrice Vickers singola da 7,7 mm ed il motore era
un Ford a 8 cilindri a V commerciale. Nell'Aprile del 1937 venne decisa una
commessa di 140 esemplari, ma quando il modello fu sperimentato, in Francia
nel 1940, vennero alla luce molti inconvenienti; in particolare il carro risultò
troppo lento e troppo poco armato per una qualsiasi forma di guerra corazzata
ed i modesti quantitativi rimasti in servizio dopo Dunkerque vennero impiegati
solo per addestramento.
Il Matidal I fu considerato soltanto un mezzo di transizione prima dell'entrata
in servizio del carro per fanteria A12 Mk II. Il progetto di quest'ultimo
venne iniziato nel 1936 ed i primi esemplari furono completati nel 1938. L'Mk
II, denominato in seguito Matilda II, fu un veicolo molto più grande
del Matilda I, con equipaggio di quattro uomini, una torretta armata di cannone
da 40 mm ed una spessa corazzatura di fusione (di spessore variabile fra 20
e 78 mm) in grado di resistere a qualsiasi cannone controcarro conosciuto.
Il Matilda II era lento perché destinato al supporto diretto di reparti
di fanteria, ruolo in cui la velocità non è indispensabile;
malgrado il cannone leggero di cui era armato, fu un buon veicolo da combattimento.
Il Matilda IIA montò una mitragliatrice Besa da 7,92 mm invece della
Vickers.
Foto: Un matilda nel deserto nel 1941 durante l'operazione "Battleaxe", tentativo non riuscito di liberare Tobruch dall'assedio, che costò alla 4^ brigata corazzata 64 dei suoi Matilda. |
Il principale periodo operativo del Matilda (l'espressione
Matilda II venne abbandonata quando il piccolo Matilda I fu ritirato nel 1940)
fu la campagna iniziale dell'Africa del Nord, dove la corazzatura del veicolo
si mostrò efficace contro qualsiasi cannone controcarri nemico, eccettuato
l'"88" tedesco. Il Matilda fu uno dei principali mezzi corazzati
delle forze britanniche fino ad El Alamein, dopodiché il suo posto
fu preso da veicoli più veloci e meglio armati. La sua importanza tuttavia
non diminuì, perché da allora ebbe inizio la sua lunga carriera
come veicolo speciale.
Uno delle più importanti versioni speciali fu quella relativa a un
carro sminatore a flagello (frusta con pallottole di piombo) realizzato nelle
due varianti Matilda Baron e Matilda Scorpion; ma i Matilda furono anche impiegati
per spingere i rulli spazzamine AMRA. Un'altra variante fu il Matida CDL (Canal
Defence Light = luce per la difesa dei canali), dotato di torretta speciale
con una potente fonte luminosa per creare "luce artificiale". Il
Matilda Dozer fu la variante da combattimento del genio con pala apripista
ed il Matilda Frog quella provvista di dispositivi lanciafiamme di vario genere.
Molti altri dispositivi speciali e di demolizione vennero impiegati con il
Matilda, non solo dagli inglesi, ma anche dagli australiani che impiegarono
il veicolo, attrezzato con vari tipi di lanciafiamme, fino al termine della
guerra.
Bibliografia: Vedi pagina contatti
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