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Cariche di demolizione
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SU-76
JSU-12, JSU-125
Caratteristiche Tecniche
ROKS-2
Peso: 22.700 kg
Capacità del serbatoio per combustibile: 9
l.
Gittata: da
36,5 mt a 45,7 mt
Durata del dardo: da 6 a 8 secondi
Foto:
Soldati finlandesti attorno ad un carro armato lanciafiamme sovietico
OT-26 nel 1941. |
Cenni Storici
Quando entrò in guerra, nel 1941, l'Urss aveva già da qualche
anno dato inizio allo sviluppo di progetti di lanciafiamme, anche se con priorità
relativamente bassa. Nel 1941 disponeva di un tipo di lanciafiamme portatile,
conosciuto come ROKS-2 (ranzevüj ognemjot KS-2), ma non si ha notizia
di un ROKS-1, probabilmente un modello di sviluppo.
Dal punto di vista del progetto, il ROKS-2 non presentava alcunché
di notevole, fatta eccezione per il suo aspetto esteriore appositamente studiato
perché l'operatore dell'arma potesse avere maggiori possibilità
di sopravvivenza.
Fu così che i progettisti sovietici abbandonarono gli schemi formali
tradizionali e vollero fare apparire il ROKS-2 come una normale arma della
fanteria: il serbatoio principale, contenente il liquido combustibile, fu
costruito a forma di un normale zaino a spalla mentre la lancia di emissione
sembrava la canna di un normale fucile (l'impugnatura posteriore fu infatti
presa dal fucile standard sovietico, il Modello 1891/30). Gli unici elementi
che potevano tradire la presenza di un lanciafiamme erano il piccolo serbatoio
per il gas a pressione, sotto lo "zaino"; il tubo flessibile della
lancia di emissione; e il congegno di accensione, abbastanza appariscente
e vistoso, in prossimità della testa della canna. Sul campo di battaglia,
peraltro, non sarebbe stato facile individuare tali elementi distintivi.
Dopo l'invasione tedesca del 1941, buona parte delle risorse industriali dell'Urss
entrò in crisi perché le fabbriche furono distrutte o trasferite
più a est. La produzione di lanciafiamme - come del resto di ogni altra
arma o mezzo - risentì pesantemente di tale stato di cose, nello sforzo
tendente a soddisfare le sempre più numerose richieste di armi di tale
tipo, le "raffinatezze" del progetto ROKS-2 dovettero essere messe
da parte. Venne così alla luce un nuovo modello, più semplice,
conosciuto come ROKS-3, con la rinunzia al finto zaino e l'impiego, in sua
vece, di due cilindri posti su un'intelaiatura spalleggiabile. La lancia di
emissione continuò a rassomigliare ad un fucile, ma venne semplificata
e resa di più facile produzione in serie.
Nel corso delle ricerche e dello sviluppo del particolare mezzo, i sovietici
scoprirono come ottenere un liquido combustibile più denso che migliorasse
gli effetti della fiamma ed aumentasse la gittata del dardo e lo impiegarono
sia nel ROKS-2 che nel ROKS-3. Con il liquido più denso, entrambi i
modelli raggiunsero la gittata massima, teorica, di 45,7 mt.
I sovietici produssero anche lanciafiamme da posizione fissa, del tipo destinato
ad essere completamente interrato, con la sola testa della lancia di emissione
sporgente dal terreno e puntata in direzione del nemico. L'esatta designazione
di tali lanciafiamme non è nota, ma i tedeschi li copiarono per produrre
il loro Abwehrflammenwerfer 42. I sovietici svilupparono anche una serie completa
di carri armati lanciafiamme, cominciando da T-26 dei primi anni di guerra.
La versione T-26 non costituì un grande successo, ma nel 1941 fece
la sua comparsa il lanciafiamme ATO-41, installato accanto al cannone principale
del carro armato pesante KV (formando così il KV-8, mentre quando il
lanciafiamme fu montato al posto della mitragliatrice in casamatta di un carro
armato T-34/76, il veicolo prese il nome di OT-34).
Le primissime installazioni non fecero una grande riuscita, soprattutto a
causa della scarsa capacità interna dei serbatoi (appena 100 litri)
che ne limitava l'efficacia tattica, ma vi erano, inoltre, anche molti difetti
di carattere tecnico, la maggior parte dei quali venne eliminata nel successivo
modello ATO-42, avente serbatoi con maggiore capacità. Alcuni dei lanciafiamme
perfezionati venne installati sul carro armato pesante KV-1S, dando cos' vita
al KV-8S, ma la maggior parte degli ATO-42 poteva proiettare quattro o cinque
fiammate in 10 secondi; la gittata massima era di 120 mt impiegando il liquido
più denso.
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