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SU-76
JSU-12, JSU-125
La
serie StuG III fu un'eccellente combinazione veicolo/arma
e fu in uso su tutti i fronti fino alla fine della guerra.
Caratteristiche Tecniche
StuG III Ausf E
Tipo: Cannone d'assalto
Equipaggio: 4 uomini
Peso: 23.900 kg
Motore: Maybach a 12 cilindri a V a benzina
da 265 hp
Dimensioni:
- Lunghezza 6,77 mt
- Larghezza 2,95 mt
- Altezza 2,16 mt
Prestazioni:
- Velocità massima su strada 40 km/h
- Autonomia su strada 165 km
- Guado 0,8
Armamento: 1 cannone da 75 mm e 2 mitragliatrici
da 7,92 mm
Cenni Storici
Sulla base delle esperienze della Prima guerra mondiale, l'esercito tedesco
riscontrò la necessità di un cannone mobile corazzato che potesse
seguire la fanteria in attacco e fornire il sostegno e la potenza di fuoco
necessari per distruggere capisaldi e ricoveri protetti. Tale arma fu sviluppata
alla fine degli anni trenta utilizzando lo scafo, le sospensioni ed il gruppo
di rotolamento del carro PzKpfw III.
Questo cannone corazzato fu denominato StuG III (Sturmgeschütz = cannone
d'assalto) benché la designazione ufficiale fosse Gepanzerte Selbstfahrlafette
(affusto semovente corazzato) fur StuG Kanone 7,5 cm SdKfz 142; la parte superiore
dello scafo e la torretta erano state sostituite come di consueto da una spesa
sovrastruttura corazzata con un cannone corto da 75 mm montato nella piastra
anteriore.
L'arma fu distribuita ai reparti per la prima volta nel 1940 (StuG III Ausf
A) e venne seguita subito da un intera serie di veicoli che incorporavano
miglioramenti generali e particolari, tanto è vero che quando la guerra
terminò nel 1945 molte di tali armi erano ancora in servizio su tutti
i fronti. I modelli dei 1941 furono gli StuG III Ausf B, C e D, mentre lo
StuG III Ausf E, leggermente migliorato, apparve nel 1942. Il cambiamento
principale rispetto alla serie dello StuG III fu il progressivo potenziamento
del cannone; quello originario da 75 mm corto era un'arma L/24 (dove cioè
la lunghezza della bocca da fuoco corrispondeva a 24 volte il calibro) e soffriva
di limitazioni nei riguardi di molti obiettivi eccetto che alle brevi distanze.
Venne perciò rimpiazzato da cannoni più lunghi, con prestazioni
migliorate: prima un L/43 (StuG III Ausf F), poi un L/48 (StuG III Ausf G).
Quest'ultimo cannone conferiva alla serie StuG III anche una capacità
controcarri e questo fu in certo qual modo pregiudizievole alla concezione
originaria del pezzo di assalto-appoggio, perché era di gran lunga
più facile produrre uno StuG che un carro e così molti StuG
III con cannoni L/48 vennero dirottati alle divisioni corazzate in luogo di
carri da combattimento.
Lo StuG III impiegato come cacciacarri ebbe i suoi momenti di gloria, ma gli
mancarono per tale compito capacità di brandeggio e adeguata protezione.
Dovette peraltro essere impiegato così com'era perché l'industria
tedesca non poteva fornire un numero di carri sufficiente per le divisioni
corazzate. La serie StuG III ebbe maggiore successo come cannone d'assalto;
il mezzo venne potenziato nell'armamento verso il termine della guerra in
quanto molti StuG III furono dotati del potente StuH (Sturmhaubitze = obice
d'assalto) da 10, 5 cm, prodotto per lo StuG III für StuH 42 10,5 cm.
Il primo venne completato nel 1943, ma la fabbricazione fu inizialmente lenta.
La produzione della versione con cannone da 75 mm L/48 fu, invece, affrettata
a favore delle divisioni corazzate.
Lo StuG III aveva un equipaggio di quattro uomini e spesso venivano trasportate,
dietro uno scudo, sul tetto, mitragliatrici extra. Il mantelletto protettivo
del cannone principale subì molti cambiamenti prima di arrivare al
mantelleto a Saukopf che forniva ottima protezione. Contro ogive a carica
cava a breve distanza venne fornita ulteriore protezione mediante l'applicazione
di Schurzen (piastre protettive) lungo le fiancate. Queste erano semplici
fogli di lamiera, separati dallo scafo, la cui funzione era quella di far
esplodere le ogive prima che colpissero la corazza del veicolo; tali fogli
di lamiera furono impiegati su molti carri tedeschi dopo il 1943. Come arma
di sostegno a distanza ravvicinata, la serie StuG III fu un'eccellente combinazione
veicolo/arma; essa fu anche relativamente economica e facile da produrre,
requisiti questi, che in tempo di guerra contavano molto per la Germania.
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